02 novembre 2014

Installazione di pickup Fishman Sonitone su chitarra acustica.

In queste righe vediamo insieme come installare facilmente un pickup piezoelettrico in una chitarra acustica. Lo strumento che amplifichero e' la mia Ibanez PF10NT, uno strumento di una ventina d'anni particolarmente risonante e piacevole da suonare, ma il discorso vale per tutte le chitarre.

Mini premessa tecnica. Come noto, i pickup piezoelettrici UST (under saddle transducer) si dividono in due grandi famiglie: passivi, ovvero costituiti dal solo trasduttore e dal connettore di uscita del segnale, e attivi, dotati anche di un sistema di preamplificazione del segnale, piu' o meno sofisticato. Il segnale raccolto da un pickup piezo, sia esso di tipo flessibile che rigido, e' generalmente debole e deve essere preamplificato prima di essere inviato in un sistema di amplificazione o ad un ingresso di un mixer/PA. I sistemi attivi , a loro volta, sono componenti piu' o meno grandi e ingombranti , a seconda dei modelli, in quanto devono ospitare il circuito di amplificazione, i controlli (tono, volume), una sorgente di alimentazione (batteria) e una o piu' uscite (sbilanciata e bilanciata), come questo.


A mio modo di vedere, il montaggio aftermarket di questi sistemi su una chitarra acustica hanno un inconveniente non da poco: richiedono la realizzazione di uno o piu' alloggiamenti (e quindi scassi) nelle fasce. In primo luogo non e' un'operazione semplice se siete hobbisti come me; in secondo luogo, inserire oggetti voluminosi all'interno della cassa potrebbe avere una ricaduta sulle frequenze dello strumento.

Per questi motivi ho optato per la soluzione meno invasiva di amplificazione di uno strumento acustico: il sistema Sonitone di Fishman. Adottato come OEM da molti costruttori (Martin, per citarne uno), consiste in un trasduttore piezo e in un preamplificatore miniaturizzato che puo' essere montato sotto la tavola armonica, con i controlli di tono e volume a filo con la buca.



La board del preampli e' molto furba in quanto e' dotata di un biadesivo 3M di qualita' per montarlo facilmente sotto il top della chitarra, senza bisogno di usare colle o viti.


E' un sistema sicuramente piu' economico e meno versatile di molti altri in commercio ma consente di amplificare , con una buona qualita' generale, uno strumento acustico in pochi minuti.

Per prima cosa occorre praticare un foro da 2.5mm in una delle due estremita' dello scasso del ponticello: il pickup flessibile passera' da qui. L'operazione e' semplice ed e' spiegata in molti tutorial su YouTube. Basta avere l'accortezza di forare lentamente, schermando il ponte con un po' di nastro da carrozziere. Una volta praticato il foro, e' sufficiente far passare dall'interno verso l'esterno il piezo. Dal momento che il trasduttore e' sostanzialmente un cavo dello spessore di 2 mm circa, occorre ora ridurre l'altezza del ponticello perche' l'altezza complessiva, e quindi l'action, sia la medesima del precedente ponticello. Qui la tecnica , che richiede pazienza, un buon calibro corsoio e molta precisione, consiste nel carteggiare il nuovo ponticello per eliminare il materiale eccedente la sagoma. Le due immagini prese dal web (le mie erano troppo scure) mostrano come fare.

Prima si prende la misura della parte eccedente


e quindi la si carteggia, lentamente, misurando di volta in volta aiutandosi se possibile con una guida perche' l'angolo sia perfettamente ortogonale e la superficie dell'osso complanare a quella del ponte.




Ora si puo' inserire il ponticello nello slot del ponte ed eventualmente fermarlo tempoeraneamente per non farlo ricadere nella cassa.




Il secondo foro e' meno facile e presenta qualche rischio in piu', ma nulla di infattibile.
Con un alesatore conico a mano da 12 mm oppure con un trapano e una punta da legno da 12 mm , si deve allargare il foro dove e' avvitato l'attacco per la tracolla. L'uso dell'alesatore conico a mano e' preferibile in quanto consente di contollare con lentezza e precisione la fase di allargamento del foro, ma non e' facile trovare questo strumento da liuteria e, quando lo si trova, il prezzo puo' essere di diverse decine di euro. Una buona punta da legno da 12 mm e' una soluzione non ottimale ma efficace. Per evitare guai e' sempre meglio mascherare la superificie intorno al foro con nastro adesivo da carrozziere.




Una volta che il foro e' praticato, si deve far uscire il connettore endpin jack verso l'esterno. Il trucchetto e' di usare un cavo jack per tirarlo fuori. Si inserisce la punta del jack nel connettore e lo si usa per tirare e guidare il connettore endpinjack fuori dal foro nella cassa.



Quindi e' sufficiente avvitare dado, controdado e supporto tracolla a vite. Per gli endpin Fishman si usa una chiave a bussola da 13.



L'altra parte, facile, consiste nell'installazione del vano batteria e della board preamplificatore. Il Fishman Sonitone, che e' un sistema minimalista, e' fornito di un portabatteria costituito da una tasca in nylon dotata di velcro . Una parte di velcro adesivo si incolla all'interno della cassa. Lo svantaggio e' che il cambio batteria si puo' effettuare solo quando si cambiano le corde perche' e' necessario inserire la mano nella cassa passando dalla buca. Il vantaggio e' che nuovamente una soluzione non invasiva e di facile montaggio: essendo il porta batterie cosi' piccolo e privo di forme spigolose, non dovrebbe interferire con l'acustica dello strumento. La batteria da 9V si collega con un cablaggio all'unita' pre.




Ecco nel dettaglio il velcro adesivo incollato saldamente al neck joint all'interno della cassa. Se potete aiutatevi con uno specchietto per incollare il velcro dritto e in posizione centrata.


Una volta che l'adesivo ha fatto presa sul legno e' possibile attaccare il portabatteria in nylon con il velcro. Una pila 9V pesa poco, quindi non mi aspetto che eserciti troppo carico sul velcro.

Siamo all'ultima parte. Il fissaggio del preamplificatore. Ora, se il bracing del top lo consente, bisognerebbe montare il pre nella parte superiore della buca, perfettamente al centro, in modo da raggiungere comodamente i due controlli on board: tono e volume.

Purtroppo il bracing della mia Ibanez interferisce con la sagoma del pre, che deve essere montato in posizione leggermente decentratrata. Fortunatamente i controlli si raggiungono senza fatica. Una volta che il biadesivo e' posizionato, va premuto per un po' contro il legno per assicurarsi che aderisca fortemente. La board e' leggera e non e' soggetta a carichi o spinte, quindi non dovrebbe scollarsi. Se accadesse, sia 3M che Tesa vendono biadesivi piu' spessi e forti.



Nella confezione Fishman e' compresa anche una clip in plastica con biadesivo. La si puo' incollare all'interno della fascia superiore per fare da fermacavi: in pratica servira' per tenere ordinati sia il cavo del piezo che quello di uscita collegato al connettore jack femmina, seguendo questo schema.



Il lavoro e' terminato. A questo punto e' sufficiente montare un set di corde nuove, accordare la chitarra e collegarla all'amplificatore.
Purtroppo non ho avuto tempo di registrare brani , ma posso dire che questo economico sistema Fishman offre, nell'ambito del piezoelettrico, una buona qualita' di amplificazione e riproduzione del suono e un volume molto generoso. Tuttavia, se si vuole conferire un po' di calore al suono, e' possibile usare un ulteriore preamplificatore a valvole tra chitarra e amplificatore.


24 agosto 2014

Gym@home. Biceps, part 2.

Proseguiamo con gli indubbi vantaggi di allenarsi a casa anziche' in una palestra.
- i manubri da 14 sono sempre liberi;
- non sono costretto al ripugnante spettacolo di uomini soli che si iscrivono a zumba, tessuti e GAG solo per sperare di avere il numero di telefono di una ragazza (e prendere dei clamorosi due di picche).

Un buon esercizio per il bicipite brachiale, che pero' il trainer medio di una palestra non vi mostrera', e' il curl presa inversa. Andrebbe eseguito con un bilanciere, meglio se cumbered, ma in mancanza e' okay anche usare le estremita' di un manubrio. Schiena dritta, testa alta, spalle allargate, gambe leggermente flesse, si impugna l'attrezzo con i palmi rivolti verso il basso anziche' verso l'alto. Come sempre, movimenti lenti e controllati.

Vista frontale Vista laterale

21 agosto 2014

Gym@home: biceps training.

Altri vantaggi di un'attrezzatura da fitness allestita a casa:
- il pavimento della doccia è fatto di piastrelle, non di peli pubici
- la frase "quante serie hai?" non riecheggia ogni 5 minuti.

Rimaniamo sui fondamentali. Allenamento per i bicipiti brachiali.
Un classicissimo: manubri alternati, 4 x 10, preceduti da riscaldamento specifico. La radio è quello che è.



Un altro valido esempio è il curl concentrato, che Frulloni, in un brillantissimo articolo, definisce scherzosamente esercizio del carcerato. (Il riferimento, per chi non l'avesse colto, è il seguente: in ogni film del filone carcerario, c'è sempre un cortile di cemento dove c'è sempre un galeotto tutto curvo e chiuso, seduto su una panca intento a fare curl concentrato). Va, ovviamente, eseguito in maniera corretta.

18 agosto 2014

Gym@home.

5 mesi di stop assoluto sull'anaerobico. Voglia di ricominciare. Mi sto organizzando a casa.
I vantaggi rispetto alla palestra:
- i congiuntivi e i condizionali sono tutti al proprio posto.
- posso ascoltare i Black Label Society a palla e non le pubblicita' di RadioDeeJay

Iniziamo con i fondamentali.
Distensioni con manubri su panca piana, 4 x 12


Distensioni con manubri su panca inclinata 30°, 4 x 10

Forse, dico forse, qualcuno si aspettava altri video o altre foto. Keep calm and lift weights.

22 luglio 2014

La versione di.

Sottotitolo: O come non saper creare un titolo fantasioso.

Andiamo con ordine:
  • 1997: Mordecai Richler, La versione di Barney (da cui tutto, o quasi, ha inizio);
  • 2007: Mike Bongiorno, La versione di Mike (si piazza, cronologicamente, al secondo posto, quindi sembrava quasi un omaggio);
  • 2009: Francesco Cossiga, La versione di K (perdonato: a Kossiga tutti hanno perdonato tutto, figuriamoci un titoletto);
  • 2014: Vasco Rossi, La versione di Vasco (da sempre il re dell'ovvio, nato per accontentare masse dal palato grosso).
Non vi bastano i libri? Et voilà, anche via web e/o etere:
  • TGCOM24: Alessandro Banfi, La versione di Banfi (se la sua rassegna stampa fosse alla sera sarebbe un coadiuvante del sonno)
  • Radio24: Oscar Giannino, La versione di Oscar (sì, quello che si è inventato lauree e titoli non conseguiti; Wired ha avuto il buon gusto di rinunciare ai suoi rinunciabilissimi interventi).

08 luglio 2014

Liguria Freeride: Gardaland (Campo Ligure).

Bellissimo giro freeride nell'entroterra genovese organizzato Spunciabike di Genova, il gruppo di biker autori dell'Eremita Trail sul Monte Fasce, insieme a tre disponibilissimi local che gravitano intorno a Ergal Bike Shop di Campo Ligure.
Il tracciato principale è noto come Gardaland, e si articola nei boschi tra Campo Ligure e Rossiglione, ai confini del Parco Capanne di Marcarolo. La seconda discesa è Rossiglione corto.

Qui sotto il percorso interattivo con Garmin Connect.




E qui il video registrato con la fedele GoPro.


Un grande ringraziamento ai local che ci hanno accompagnato e al gruppo Spunciabike per l'accoglienza amichevole.

02 luglio 2014

Superga Freeride in notturna - MTB

Prima uscita della stagione in notturna sulla collina di Superga con discesa su sentieri Orrido, Alberi, 600, Cavatappi.
Impianto luci: faro Peller a 3 LED CREE, 3600 lumen (dichiarati) a piena potenza.

Ecco il video registrato con la sempre fida GoPro. Ritocchi minimi su YouTube: lieve luce di schiarita.

25 giugno 2014

Eremita Trail - Monte Face (Genova)

L'amico Danilo del gruppo di mountain bike Spunciabike di Genova da tempo mi parlava con incontenibile entusiasmo di questo tracciato costruito insieme ad amici di DeepBike e altri volontari sul versante interno del Monte Fasce, quindi lato San Desiderio - Bavari (il lato opposto rispetto alla parte alta della T Rovesciata che si articola sul versante sud, a Quinto).
Il tracciato è un single track costituito da un insieme di varianti al preesistente "3 pallini" (come indicato nel segnavia) e si snoda dalla sommità del Monte Fasce, lasciandosi alle spalle i ripetitori e volgendo verso la zona erbosa adibita a pascolo fino al borgo di San Desiderio: i trailbuilder hanno optato per un tracciato prevalentemente flow con appoggi in terra e strutture minimali in legno, utilizzando esclusivamente materiali disponili in loco, con grande rispetto dell'ambiente esistente.
I passaggi tecnici sono comunque presenti e divertenti ma non impegnativi, il che rende l'Eremita un percorso adatto anche ai biker meno esperti.
E' sufficiente fermarsi o scendere con lentezza per apprezzare il tantissimo lavoro svolto dai biker volontari di questa iniziativa, cui vanno ringraziamenti e complimenti, nonostante le difficoltà di operare in un ambiente caratterizzato da una vegetazione davvero ricca e indomabile.
La segnaletica è in legno ed è contraddistinta da un cartello di colore nero con la scritta Eremita e il logo di una bicicletta.
Piccola variante finale: sentiero detto i Mulini, che consente di rientrare a San Desiderio evitando l'asfalto.
Il sentiero si chiama Eremita poiché termina nei pressi dei resti di una cappella o edicola votiva dedicata a Desiderio, qui convertito al cristianesimo, per quanto si sa.

Di seguito il video della discesa e la traccia interattiva su Everytrail.

Eremita Trail - Monte Fasce Genova


01 maggio 2014

Liguria freeride. Terzo tempo: Cervo, Antenne, Salto nel blu.

Cervo potrebbe essere l'emblema della Liguria: si sviluppa in una verticale perfetta, irraggiungibile, quasi antigravitazionale. Non esistono quasi i concetti di destra o sinistra; ci sono solo sopra e sotto, in alto e in basso. Cervo se ne sta lì, bidimensionale, quasi dipinta sul fianco del colle. Tutt'intorno, strade si inerpicano lente, mostrando, ad ogni curva e tornante, dietro manufatti di foggia militare, il blu intenso e remoto del mare.

C'è una strada che sale fino alle Antenne, un impianto di ripetitori in cima ad un colle ben esposto a sud. Lo risaliamo alla fine di una giornata che ci ha già portato alla Base Nato e al Sentiero H. Abbiamo un po' di metri e acido lattico nelle gambe ma questa salita e questa discesa vanno fatte. Mi fido.



Il sentiero si chiama Salto nel Blu. Scende veloce e sinuoso. Tecnicamente è completo perché ci sono terra, sassi, roccia, sponde.
Ma l'urgenza non è quella di saggiare il fondo. Anzi, non avverto alcuna urgenza.
La luce calda e radente del pomeriggio che sta cedendo il passo alla sera illumina la traccia davanti ai miei occhi estasiati dal contrasto della terra chiara contro il blu scuro del mare e l'azzurro del cielo e il verde dei cespugli di euforbia ed erica.
Finché arriviamo. E' il Salto nel Blu. Una rampa compatta di terra e roccia che, per una frazione di secondo lunga quanto una vita intera, ti fa volare nell'aria tiepida e odorosa abbastanza in alto da non lasciarti vedere nient'altro che il blu del mare, come se non ci fosse più la terra del sentiero.
Fa mancare il fiato per la bellezza.


Atterro dolcemente. Il silenzio è rotto solo da una brezza leggera e dalle pietre che saltano tra i tasselli del Minion DHF.
Vorrei continuare, ma non riesco. Devo frenare. Fermarmi. Appoggiare la bici a terra e guardare.
Di fronte a me, il sentiero descrive una veloce parabola andando a nascondersi dietro alla vegetazione; sembra scomparire nel mare.
Un brivido. Do la colpa alla stanchezza, ma so che è altro.
Sono sopraffatto dalla bellezza aspra e primitiva e completa di questo luogo. Non è altro che una striscia di terra polvere e sassi che ripiega verso sud, ma mi sembra un mondo intero. Un luogo perfetto, che non ha bisogno di altro.



Qui sotto traccia e animazione.

Cervo, ripetitori, sentiero Salto nel blu



Liguria freeride. Scivolare liberi verso il mare, in quattro tempi.