11 giugno 2010

Si torna a suonare in sala, i miei due cents.

Ieri sera, dopo alcune migliaia di anni, sono tornato a suonare in sala prove per un tentativo di trio acustico con lineup ridotta all'osso: voce femminile, basso e chitarra acustica. Ridotta all'osso anche la dotazione della sala. Si era ampiamente sotto il minimo sindacale: mixer Gino Behringer e un paio di casse attive che lasciamo stare. L'ampli per il basso era momentaneamente assente. Abbiamo lasciato un messaggio dopo il bip.
Comunque, qualche impressione tecnica negativa (non musicale):
  1. posso solo migliorare;
  2. posso solo migliorare (lo ribadisco a scanso di equivoci)
  3. le 10-47 sono corde da signorine; vanno bene forse a casa, ma se serve un minimo di volume e dinamica si deve salire con qualcosa da uomini (tipo 12.52)
  4. l'uscita XLR della mia Ibanez EW è... a proposito, che cos'è esattamente più dell'uscita 3.5?
  5. se l'impianto PA della sala non è decente, collegare un'acustica o un basso può sortire effetti indesiderati anche gravi.
Ma anche qualche considerazione positiva:
  1. con il compagno di merende avevamo imbastito le strutture abbastanza a piombo e anche senza sezione ritmica ci abbiamo azzeccato pause, attacchi e stacchi.
  2. dove servivano volumi più soft (ergo, il PA non andava in crisi), il suono è stato soddisfacente.
Fermiamo qui i facili entusiasmi che portano sempre un po' sfiga e, soprattutto, vediamo se si potrà scrivere il capitolo 2.

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