07 settembre 2008

Daniele Ganser, Gli eserciti segreti della NATO.

Ho quasi terminato questo importante saggio scritto dallo storico svizzero Daniele Ganser, esperto di storia contemporanea, geopolitica e servizi segreti. Gli Eserciti Segreti è uno strumento insostituibile nello studio degli equilibri atlantici e della storia dell'Europa postbellica, teatro di una guerra silenziosa tra alleanza atlantica e blocco comunista.

Come noto, in seguito alle dichiarazioni rese nel 1990 dall'on. Andreotti sull'organizzazione stay behind Gladio, fu possibile accertare che in Italia e in tutti i paesi europei aderenti alla NATO o sotto la sua influenza furono organizzate, addestrate e sovvenzionate strutture militari parallele e coperte dal più stretto riserbo, allo scopo di difendere le istituzioni dalla minaccia interna ed esterna del comunismo con mezzi propri della resistenza armata, della guerriglia, della guerra non convenzionale.

Tuttavia, come descritto in altri volumi di cui si dà breve notizia in questa sezione del sito, in moltissimi casi tali organizzazioni clandestine hanno agito ben oltre gli scopi previsti ed i compiti istituzionali adottando, invece, comportamenti aggressivi e illeciti sfociati sovente in odiosi atti criminosi, talvolta addebitati alla sinistra extra parlamentare e agli ambienti anarco-insurrezionalisti, volti a creare un clima generale di tensione che avrebbe favorito l'instaurarsi di regimi autoritari come i tre colpi d stato progettati in Italia dal 1964 al 1974.

Ganser, con rigore scientifico, ricostruisce la complessa storia dell'Europa che è, in eraltà, una storia fatte di tante, intricate e correlate storie: quelle dei Paesi europei. Che, con risvolti diversi ma obiettivi simili, si sono affidati all'incontenibile influenza degli USA per dotarsi di apparati segreti attivi a contrastare la diffusione del comunismo.

Da un punto di vista storico e geopolitico, è possibile ripensare con distacco scientifico alla situazione politica e miliare dell'Europa postbellica e alla contrapposizione tra blocco sovietico, i cui confini arrivavano a Berlino est, e influenza USA, con confini decisamente più sfumati. Il successo elettorale, in Paesi sotto l'influenza atlantica (Italia e Francia in testa), di partiti comunisti idealmente e sostanzialmente legati al PCUS, poteva costituire un elemento per il mutamento di equilibri est-ovest frutto dei negoziati di Yalta, agevolare una diffusione del comunismo sovietico e indebolire l'influenza americana.

In quest'ottica, la creazione di strumenti e apparati clandestini in funzione anticomunista apparirebbe giustificata per preservare un assetto istituzionale liberale, democratico, parlamentare, pluralista.

I fatti, raccolti e documentati da Ganser, dimostrano che tali strutture, ben radicate in Italia, Belgio, Austria, Francia e anche nella neutrale Svizzera, operarono al di fuori dei loro confini entrando in un pericoloso in quel cono d'ombra dove la linea di demarcazione tra Stato e anti Stato diventa sottile e a tratti invisibile, una zona grigia animata da zelanti ufficiali, nostalgici dei tempi che furono, massoni influenti, manovali del crimine, attivisti chiacchierati, imprenditori dal portafogli gonfio, barbe finte e politici fin troppo pragmatici, tutti impegnati a tessere le fitte ed occulte trame di un disegno che di legittimo, costituzionale e democratico ha finito per avere ben poco.

Dalla consueto ad excludendum alle stragi di stato impunite, dai poteri forti delle logge massoniche alle bande armate, dai campi di addestramento ai centri di detenzione per gli enucleandi: moltissimi ed inquietanti i tratti e le vicende comuni ai Paesi europei dal dopoguerra alla caduta dei regimi comunisti quando, scampato pericolo, sono venuti meno le strutture clandestine e il patto di segretezza.

Se da un lato è corretto affermare che la posta in gioco - altissima - era il dominio del mondo occidentale e che ciascuna parte ha agito nel proprio interesse, la lettura di Gli Eserciti Segreti della NATO può darci un'altra chiave di lettura, altrettanto plausibile, della storia contemporanea europea: per quarant'anni, i cittadini europei sono stati all'oscuro dell'esistenza di strutture governative paramilitari finanziate con denaro pubblico (e, sia detto, con cospicui e costanti aiuti di agenzie del governo americano) costituite per raccogliere in modo illegittimo informazioni su migliaia di cittadini, contrastare con la forza il risultato di legittime consultazioni elettorali, arruolare tra le proprie fila elementi dell'eversione armata di destra, compiere azioni violente e criminose, e progettare drammatiche trasformazioni in senso autoritario di istituzioni democratiche e parlamentari.

La ricostruzione puntuale ed efficace degli avvenimenti nei singoli Paesi contribuisce a chiarire il quadro complessivo delle tante Gladio clandestine operative fino a tempi recenti, facenti capo a uffici centralizzati e caratterizzate da metodi, ordinamenti e strategie simili.

Gli Eserciti Segreti della NATO è pertanto un testo importante di lettura e consultazione da affiancare agli altri saggi che stiamo prendendo in esame e per osservare dall'alto l'evoluzione degli equilibri atlantici nel vecchio continente. Da segnalare la prefazione di Giuseppe De Lutiis, massimo esperto italiano di servizi segreti.

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Daniele Ganser, Gli Eserciti Segreti della NATO. Operazione Gladio e terrorismo in Europa occidentale, Fazi Roma, 2005, 449 pagine, ISBN 8881126389

1 commento:

Anonimo ha detto...

Loro ci spiano... sono dappertutto