22 novembre 2005

Luci e ombre della ribalta criminale.

La prima donna da un tempo indefinito sta rubando la scena a tutti gli altri, complici l'atmosfera da reality show che aleggia nei corridoi del Palagiustizia di Torino e una certa parzialità dei media.
Ma noi avevamo conosciuto un altro personaggio, che i telegiornali definivano geniale (salvo che a 40 anni suonati aveva dato sì e no 10 esami all'università e ha pagato con una carta di credito un paio di cesoie il giorno prima della mattanza dei vecchi zii).
Perché, dopo tanto rumore, ora di lui non si sa più nulla? Chi ha interesse a dare risalto ad un criminale e a metterne in ombra un altro? Insomma, che fine ha fatto Gatti?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se uomini e donne si svegliano prima dell'alba mettendosi diligentemente in coda per poter vedere LEI, credo che i tempi siano maturi e non rimanga altro che attendere serenamente l'arrivo dei Salafiti...

Giuseppe ha detto...

ciao. chi sono i salafiti?

Anonimo ha detto...

Ciao!
[...]
Il termine salafita (o salafista) deriva dalla parola araba 'salaf', letteralmente 'antenato'. Il primo a propugnare la 'Salafiyya' fu il riformatore religioso egiziano Muhammad Abduh (1849-1905), seguito poi dal discepolo e collaboratore siriano Rashid Rida (1865-1935). Abduh e Rida sostenevano, in sostanza, che occorreva eliminare dalla tradizione musulmana tutti quegli elementi estranei che con il tempo ne avevano alterato la purezza originaria, per ridarle nuovo impulso e credibilità di fronte alle sfide del mondo moderno.

In particolare, Abduh nelle sue opere (la più nota, il 'Trattato sull'Unità divina') si fece sostenitore di un nuovo sforzo interpretativo fondato sul contatto diretto con le fonti originali dell'Islam - Corano, libro sacro ai musulmani, e 'Sunna', gli insegnamenti tratti dal 'comportamento', tacito o esplicito, del Profeta Maometto (Mohammed).

Col passare del tempo, tuttavia, il salafismo è andato sempre più inquadrandosi in quel confronto tra Islam e Occidente che sia dal punto di vista politico sia da quello culturale ha assunto toni sempre più aspri.
Da corrente riformista, il salafismo si è così trasformato in materia di ispirazione e parola d'ordine di gruppi estremisti, talvolta votati al terrorismo [...] da www.repubblica.it