03 febbraio 2005

Volgendo sguardi al cielo.




(Torino, esterno notte. Complice, spesso, il silenzio dell'inverno.)

Sopra i nostri passi distratti, sopra le nostre mani appesantite dalla fretta, sopra le auto in sosta e il rumore, c'è una città che riempie di stupore e di meraviglia.

Salman Rushdie direbbe una città visibile ma non vista. Per non smarrirci in questa città nuova, Gianni Pavesi ha creato uno Stradario molto particolare.

Le sue fotografie sono una topografia del fantastico con il naso all'insù, una mappatura creativa di quello che sta sopra le strade, luoghi che siamo abituati a percorrere guardando dritto nel vuoto.

Lo Stradario di Gianni ci restituisce dettagli che nemmeno sapevamo esistere: cornicioni, archi, finestre, insegne. Ritraendo insieme palazzi verticali e cieli nerissimi o illuminati dal riverbero della città, Gianni ci fa camminare sul cielo, con passi lievi, e ci accompagna ad ammirare un'urbanistica gioiosa, differente, magica.

La personale Stradario di Gianni Pavesi, realizzata nell'ambito della Rassegna di fotografia LAMPI FUORI a cura di Fulvio Bortolozzo e inaugurata ieri sera, è in mostra fino al 19 febbraio nei locali del Centro di Cooperazione Culturale SOUNDTOWN.


Immagine: Gianni Pavesi tra le sue opere.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

...Nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra soltanto a pezzi,in alto,tra le cimase(Montale)...

Giuseppe ha detto...

Grazie. Una citazione di Montale fa contenti me e Gianni. :-)